

Chissà perché le ultime ore della sera hanno
quasi sempre un sentore propiziatorio
La morbida
venere
fu scolpita sul far della sera
corpo sacro, corpoconcreto
idea vacillante e stanca e
miraggio lontano e annebbiato
per tutti quelli che ancora respirano di polvere
e non di stelle

Come se per quella
figura
la grande cupola malinconica
fosse fatta di
polvere . . . .sabbia e polvere
come se stesse per frantumarsi
quel delicato e sottile affresco,
crosta scura del mondo
che sembra celare un altro cielo
-il cielocelato-
(dopo il silenzio? altro silenzio?)
eco di una voce che non fu mai.

La
dimensione
del suo
sogno
era
riflesso
limpido
nel marmo
smeraldo
dell’alto
cipresso

Dalla calda pelle del latte
erano ricoperte le colline
quella mattina
Perse, erranti
vivi
baci
sotterranei

Di luce in bagliore
Si scalda l’ anima
d’ un fuoco
che mille soli ha visto
e mille soli vedrà

Solo
nella speranza di ritrovarmi
e forse già in compagnia del
Tutto

Guardo dentro la montagna
Il nostro sguardo così avvinghiato
ssussusurrra un soffio di parole sincere
il Destino più rassicurante
e infine
l’ abbraccio
Riprendere corpo 2017